Giulia del blog Rossa di sera ha indetto un nuovo contest: "Dimmi cosa mangi... Italian street food" al fine di creare una mini guida mangereccia di tutte quelle specialità culinarie, che si mangiano in strada; con le mani. Un'idea che serve a far conoscere il nostro splendido paese dal punta di vista culinario, non solo agli stranieri ma anche agli stessi italiani che però, provengono o abitano in città e/o regioni diverse.
Senza voler peccare di presunzione, essendo siciliana, per l'esattezza palermitana so per certo che la mia città natia; la mia regione d'appartenenza ha parecchio cibo da strada... ma dato che anche un cono gelato mangiato mentre si passeggia all'aperto può essere definito cibo da strada, preferisco quindi raccontare (eh sì, è valido anche un racconto) non panelle; crocché ed arancine, tanto per citare gli esempi più noti; perché quelle vengono vendute anche in un bar o in una rosticceria; sono d'asporto e possono quindi esser mangiate comodamente seduti a tavola, con tanto di posate se volete... cibo da strada no?
Allora vi parlo delle "stigghiole"!!!!!!
Chiudete gli occhi ed immaginatevi a Palermo: è pomeriggio inoltrato; le strade sono affollate; gente che torna a casa... macchine; taxi; autobus; motori strombazzanti; pedoni... siete distratti dai rumori e dalla frenesia della quotidianità; conoscete tutti gli odori della città ma... ad un tratto vedete del fumo non particolarmente denso e subito sentite un profumo inconfondibile... carne che viene arrostita!
Ma non è il classico odore di barbecue; non stanno arrostendo della salsiccia o delle tinche di maiale o del castrato... è un odore più penetrante; che stimola l'appetito anche per chi è vegetariano o vegano... le vostre narici sono allenate; ci siete nati con quest'odore, lo riconoscereste tra mille... Magari non vedete da dove proviene, perché la calca di gente vi oscura la visuale... ma se conoscete la città e riconoscete l'aroma... sapete che lì a destra di quel vicolo, c'è "ù stigghiularu"... stanno arrostendo le stigghiole.
Classicissimo cibo da strada cotto e consumato direttamente in loco, non dappertutto ma in alcune zone o meglio punti strategici; non certo al centro perché non è fine ma in città; non in periferia ma nei rioni più popolari; agli angoli più estremi di Palermo o all'interno dei mercati cittadini (Capo; Vucciria; Ballarò)... Ogni palermitano ha il suo stigghiularu di fiducia, perché è un prodotto abbastanza delicato, deve essere trattato in un certo modo e si deve essere sicuri della sua provenienza; della sua pulizia; della sua cottura... Non è come le succitate panelle; crocché; etc. un sostitutivo della cena; no niente affatto... è solo uno "schiticchio"; una "vularia" (un capriccio; un di più; una sorta di aperitivo; un preludio alla cena vera e propria) da consumarsi in strada; appena cotte; tra amici o semplici conoscenti; perché comunque l'ambiente, meglio dire la struttura.. basta una brace; possibilmente alimentata con legno d'ulivo per enfatizzarne ancora di più il profumo; un bancone ed una sorta di bancarella con tettoia sopra la testa... è talmente informale che, mentre si aspetta il proprio turno, facilita la convivialità fra gli avventori.
Cibo da strada quindi che permette anche di socializzare; molto diversa dalla situazione che si verifica in un bar; ristorante o negozio.. dove si aspetta di essere serviti ognuno perso dietro i propri pensieri e con la fretta per il tempo contro cui dover lottare ed una volta ricevuta la mercanzia richiesta, al massimo si risponde grazie; buongiorno e buona sera... Dallo stigghiularu questo non succede, perché come detto prima ognuno ha il suo di fiducia, quindi alla fine si impara a conoscere gli altri clienti anche senza conoscerli.
Esiste solo una variante al modo già descritto di gustare le stigghiole, comprarle dal proprio macellaio crude ed arrostirsele da sé, durante le immancabili scampagnate; i pic nic fatti tra amici il 25 aprile; il giorno di pasquetta; il 01 maggio; durante una grigliata organizzata in estate... ed anche in questo caso non è mai un sostitutivo della cena ma un extra.
Ok.. ma cosa sono???? Ecco adesso arriva la nota dolente, perché io per prima amo il loro odore ma non il loro sapore; ci ho provato a mangiarle ma non sono riuscita a mandar giù il boccone; però non faccio testo... perché se vedo la cipolla la tolgo come i bambini.... non mangio le sarde a beccafico (altra specialità siciliana) quindi non sono proprio obiettiva...!
Sono budella d'agnello o vitello, lavate in acqua e sale sia esternamente che internamente (stando attenti a non romperle) condite con prezzemolo; con o senza cipolla; infilzate in uno spiedino ed arrotolate attorno ad un porro; cotte direttamente sulla brace calda ma non ardente o si bruciano e poi servite immediatamente, tagliate in piccoli pezzi con sale e limone.
Finito :-)
hai raccontato per filo e per segno quello che avviene nelle strade di palermo, io li ho mangiato una volta sola solo perchè non sapevo cosa erano, ora non ce la faccio, mi perdo in quell'odore ma non mi tenta.
RispondiEliminama che buone!
RispondiEliminapensavo stessi parlando della cipollata ma vedo che è diversa la carne.
Anche io voglio parlare di una cosa simile ma ancora non ho avuto l'opportunità di uscire a fotografare.
Bacioni!
Il tuo racconto è così reale che sembra di perdersi tra le vie di Palermo, sulla scia del profumo delle "stigghiole" Non credo mi tenterebbero (ma non per la cipolla, quella la adoro) ma il racconto mi ha rapito. Un bacio, buona giornata
RispondiEliminaEhi, che bel romanzo !! Un racconto
RispondiEliminastimolante per la descrizione di un pezzo di vita di strada. Ci sono
abitudini e tradizioni che purtroppo spariscono o evolvono, non sempre in meglio. Una volta la
pizza, il calzone, "a'past' cresciut'" erano il classico cibo da strada qui in Campania(specie a
Napoli) poi è diventato cibo da ristorante. E' quasi impossibile trovare una pizzaiola come la Sophia Loren del film "L'oro di Napoli" ma la vera tradizione era
quella. Quindi ben vengano le tradizioni che resistono come la tua stigliola, anche se mangiarla
.... ^__^ ci penso !!
Baci, Carmela.
Un emozione raccontata con il cuore
RispondiEliminami hai veramente fatto trovare tra le strade di Palermo tra gli Stigghiulari !! Confesso che avrei
delle remore a provare anche se poi
lo farei, se gli altri le mangiano
non saranno tanto male ! Al massimo
poi mi rifaccio con un mega cannolo
tanto con il dolce mi consolo sempre !!!! ^__^
Bacioni !!
Paese che vai, piatto che trovi !!
RispondiEliminaAnche quì abbiamo un tipico cibo da
strada(e non) le "rustelle" o arrosticini. Sono in pratica degli spiedini di carne di castrato, aromatizzati di solito con burro e spezie. Si trovano sopratutto nelle varie feste o anche nelle rosticcerie. Complimenti per il coinvolgente racconto, brava !!!
Per l'assaggio rimando al mio primo viaggio siciliano, prima o poi ci vado !!! ^__^
Bacioni !!
Un racconto fatto benissimo brava si immagina proprio la città ..da come la descrivi, anche per per me però ..non credo di mangiare questo food di strada :)
RispondiEliminaAffascinante lettura così come lo sono i cibi di strada e la loro storia. Io assaggio tutto e non sono nemmeno granchè schizzinosa...ma queste...assaggiate una volta..GRAZIE, HO GIA' DATO.
RispondiElimina;o)
Anche noi abbiamo il nostro cibo
RispondiEliminada strada, il Morzeddhu, un panino
farcito con un ragù fatto con frattaglie di carne bovina( milza,
polmone ecc.) sugo di pomodoro e l'
immancabile peperoncino calabrese.
Detto così non sembra molto invitante ma assaggiandolo ....
ci si ritorna !!! ^__^
Bacioni !!
P.s. E' chiaramente consigliabile avere a portata una bevanda(classicamente birra) perchè il nostro peperoncino è vagamente....
incendiario !!!!
@Fabiola la pensiamo allo stesso modo... ci basta l'odore per saziarci *-*
RispondiElimina@Gloria cos'é la cipollata? Aspetto di leggere il tuo racconto e di vedere le tue foto :-) Baci
@Federica forse ho sbagliato a dirvi cosa sono ehehhe! Baci a te
@Carmela anche a PA alcune tradizioni solo da strada si stanno perdendo.. purtroppo! Sai che non ho mai visto il film che dici?? Devo rimediare. Baci
@Infatti Marta, velenosi non sono di sicuro *-* e poi mal che vada, scegli un ottimo modo per "consolarti". Baci
@Bravissima Melania, la temeraria.. te sì che sei una "moschettiera" con la spada!!! ;-) Baci
P.S. Il tuo piatto da strada, perché non lo proponi direttamente a Giulia??? Anche i non blogger possono partecipare...
@Una domanda Stefania.. se non avessi detto cosa sono e mi fossi fermata a farvi vedere le foto e descrivervi, con la difficoltà di raccontare un profumo, l'odore? Ma ti capisco benissimo :-)
@Anche tu Sandra non le hai apprezzate ohhhhhhh :-( ma non c'è nessuno disposto a spezzare una lancia in favore delle stigghiole??? Uffii :-))
@Veronica.. vedi il p.s. anche tu...
Dato che sei anche tu del sud non mi stupisce il tuo panino... anche se mangiarlo?? Hummm penso di no ma per il polmone.. alla milza ci siamo arrivati anche noi in Sicilia :-) Incendiario il vostro peperoncino?? Nooo mica poco. Baci
Bello e coinvolgente il racconto,
RispondiEliminaper l'assaggio potrei provarci visto che mangio di tutto .... ma
sarei un pò prevenuta. Come cibo
da strada, l'unica cosa che mi viene in mente per la mia zona
sono i Gofri. Sono una sorta di waffel più croccanti fatti con farina, acqua e un pizzico di lievito. Si possono farcire sia con
salumi e formaggi, sia con marmellate come una sorta di piadina(ma più buona).
Ora ti saluto, mi è venuto un languorino .... ^__^
Baci !!!
Debora!!! Ma che racconto fantastico! Mi sono incantata a leggerlo, sei proprio brava!
RispondiEliminaGrazie mille!
A me piacerebbe assaggiare le stigghiole, ho mangiato cose simili in Puglia e mi è piaciuto.
Un bacione e buona giornata!
Sempre di corsa, ancora non riesco
RispondiEliminaad organizzarmi ma ogni tanto ci sono !! Avvincente il tuo racconto
e sicuramente proverei le stigghiole, sono praticamente onnivoro, al massimo poi non le mangerei più !!! ^__*
Cibo da strada ?? Bè, viste le mie
origini non posso che dire le piadine ed i crescioni anche se ormai si trovano ovunque. Nei posti
di mare si trovano anche i cartocci
di pesce azzurro fritti da mangiare
così, passeggiando. A presto, bye bye !!!
P.s. Non disperare per la foto, magari sarò l'ultimo ma ci sarò !!
Cibo da strada ? Perchè no !!!
RispondiEliminaDopo il bel racconto e le foto sarei davvero tentata di assaggiare
le stigghiole, al massimo farei come Marta, mi consolerei con gli
spettacolari dolci siciliani in caso di delusione !!! ^__^
Un bacione !!
Sgagliozze e ostricari, questo è
RispondiEliminalo street food della mia Bari !!
Gli sgagliozzi(o sgaiozzi) sono fette di polenta tagliata spessa fritte in abbondante olio e salate.
Non ho assolutamente idea di cosa centri, la nordica polenta con Bari
ma da sempre gli sgagliozzi si friggono e vendono per strada. Bè,
gli ostricari non hanno bisogno di
commenti,tutti i mitili che il mare
ci offre. Mi ha incuriosito il tuo
racconto e da impavida mangiatrice
assaggerei di sicuro le stigghiole.
Un bacione STELLAMAR.
ma sono le spuntature!!!WOW!LE adoro!Quando tornavo dal mare c'era un baracchino che le vendeva e...che profumooo!!!!Complimenti!!!
RispondiElimina@Mafalda io invece ad assaggiare i tuoi grofi sarei meno prevenuta :-)
RispondiEliminasembrano buoni buoni da come li descrivi. Baci
@Grazie a te Giulia e.. se ti capita di andare a Palermo basta solo che ti fai guidare dall'odore :-) per trovare ù stigghiularu. Buona serata baci
@Sai Luca ci avevo pensato anch'io alle piadine ma come dici tu le trovi dappertutto, mentre non sapevo del cartoccio di pesce azzurro. Guarda che per la foto non sono preoccupata.... SPICCIATIIIIIIII ;-))))))) Ciao ciao
@Furba anche tu cara Valeria, tanto sai che con i dolci vai sul sicuro +_*!!!! Bacioni
@Brava e coraggiosa anche tu Stella :-) Hai detto bene, cosa c'entra la polenta a Bari??? Mah ehhehehe E' proprio vero, paese che vai usanza che trovi. Baci
@Stessa cosa con nome diverso Zebra? Di dove sei? Però GRAZIEEEEE sei stata tu quella a spezzare la lancia in favore delle stigghiole con cognizione di causa perché le conosci e non solo per coraggio! Mercì :-)