Riunione di famiglia ©
Roberto parcheggiò nel vialetto sotto casa, strinse le
mani sul volante, chiuse gli occhi e sospirò.
Cercò dentro di sé la forza per scendere dall’auto e
salire al 3° piano del vecchio palazzo in centro, ed entrare nell’appartamento
che era stato testimone degli ultimi 45 anni della sua vita.
C’era stato un tempo in cui contava i minuti che lo
separavano dal rientro in casa, dal baciare sua moglie e i suoi figli, dal
sedersi e mangiare tutti insieme.
Ultimamente, invece, faceva sempre più fatica a
ricordarsi quel periodo, del calore che sentiva nascergli nel petto al pensiero
di “casa”.
Quella sera in particolare la sua famiglia sarebbe stata
eccezionalmente riunita come non lo era da anni. Lorenzo, il suo secondogenito,
era rispuntato fuori dal nulla, tornato a casa dopo 10 anni di latitanza.
Era scappato via senza dire molto ed era tornato nello
stesso modo: non un messaggio di avviso, non una spiegazione.
Roberto era rientrato a casa una settimana prima e lo
aveva trovato seduto sul divano, ricoperto dalle attenzioni di Gabriella, sua
moglie.
«Hey, pa’! Sorpresa!»
Gli aveva detto sorridente e beato.
Sul viso del figlio non era affiorato un solo segno di
preoccupazione, di tensione… di ansia. Sembrava lo stesso ragazzo che 10 anni
prima si era fatto trovare con i bagagli già pronti, di fronte alla porta.
Era partito senza badare alle conseguenze delle sue scelte ed era
tornato intatto.
Roberto lo avevo poi guardato senza espressione, aveva solo preso
atto della sua presenza e si era rinchiuso nel suo studio. Da quel momento aveva fatto in modo di
incrociare Lorenzo il meno possibile, ma una cena di famiglia era qualcosa che
non poteva davvero evitare.
Si schiarì la gola, fece un respiro profondo e si avviò
verso casa.
Inserì le chiavi nella toppa e le voci da dietro la porta
gli accelerarono il battito cardiaco, pensò a sua moglie, alla luce che le si
era riaccesa negli occhi da quando Lorenzo era ricomparso e si costrinse ad
indossare un sorriso. Entrò in casa e prima che potesse accorgersene due figure
minute e sghignazzanti gli si avvinghiarono addosso.
«Nonnino!»
esclamò Serena, la più piccola.
«Mancavi solo tu!»
le fece eco Alice.
Roberto si chinò a baciarle entrambe.
«C’era un po’ di traffico… ma ora sono qui! È quello l’importante,
no?»
Le bambine risero felici e trascinarono il nonno in salotto.
«Aspettate! Fatemi togliere la giacca almeno!»
le riprese inutilmente.
«Eccoti!» disse Gabriella, avvicinandosi per sfilargli la giacca
«Siediti… è quasi pronto!»
Roberto annuì e salutò Carlotta, la sua primogenita, il marito
Sergio e Lorenzo.
Qualche istante più tardi, la moglie tornò con un vassoio di tortini morbidi al roquefort , con uvetta e gherigli di noce. Lo pose al
centro della tavola e li invitò a servirsi.
«Avanti, mangiateli ora che sono belli caldi!»
«Non ci credo! I miei preferiti!»
osservò contento, Lorenzo.
Ne prese uno e lo addentò, gustando il contrasto tra il sapore
forte del formaggio e quello dolciastro dell’uvetta, il tutto reso croccante
dalle noci.
«Beh… l’occasione lo richiedeva…» rispose amorevolmente Gabriella
«Il mio bambino è tornato a casa…»
Il ragazzo arrossì e si scostò dalla carezza che la madre gli
stava facendo.
«Ho 33 anni, mamma… non sono proprio un bambino!»
«Per me sarai sempre il mio bambino!»
lo riprese bonariamente la donna, sedendosi.
«Tipica frase mammesca»
scherzò Lorenzo.
«Se posso dire la mia, anche per me sarai sempre un bambino»
intervenne Carlotta.
«Tipica frase da sorella inacidita!»
replicò ghignante lui.
«Tipica risposta da bambino»
ribatté lei.
«Oh, smettetela voi due… mangiate piuttosto!»
tornò a riprenderli Gabriella.
Roberto osservò tutto in silenzio, spettatore casuale di un
bizzarro quadro familiare.
Guardò sua moglie, rinata a nuova vita al solo pensiero di riavere
suo figlio a casa.
Guardò Carlotta, donna
forte ed ambiziosa, tornata ragazzina insicura al confronto con il fratellino
scapestrato.
Guardò le sue nipotine, Serena ed Alice, ammaliate dal nuovo
ospite , e guardò Sergio, una macchia sbiadita su una tela troppo colorata.
Non aveva mai capito perché la sua geniale Carlotta avesse scelto
un uomo così ordinario: educato, pulito, silenzioso. Sin dal primo giorno in cui lo aveva portato
a casa si era sempre chiesto cosa ci avesse visto una donna splendida e solare,
in un uomo così normale e… grigio.
Aveva anche chiesto a sua figlia perché lui, e lei si era limitata
a rispondere:
«Perché no!»
Lo osservava, ora, continuare a brillare di luce riflessa, a
sorridere ed annuire al fianco di una donna che si era appassita accanto a lui.
Lo guardava e si chiedeva come potesse continuare a succhiare via la vita dalla
sua bella Carlotta.
Sentì un moto di rabbia iniziare a ruggirgli nel petto, percepì il
sangue ribollirgli nelle vene, provò l’insano desiderio di ribaltare il tavolo
e mandare via tutti.
Strinse le mani in due pugni e provò a concentrarsi su altro, vagò
con lo sguardo nella stanza in cerca di un appiglio per cambiare pensieri ed
emozioni quando incontrò il proprio riflesso, nel vecchio specchio ingiallito
posto alle spalle di Sergio.
«Che scherzo è questo?»
Le parole gli sfuggirono di bocca prima ancora di realizzare di
averle pensate. Ma le aveva pronunciate
in un tono così basso che nessuno dei rumorosi commensali gli badò.
Guardò l’anziano riflesso alle spalle dell’uomo che sentiva di
disprezzare così tanto e non poté fare a meno di notare le spaventose
somiglianze tra loro.
Volse lo sguardo verso Gabriella, la osservò ridere ed illuminarsi
contornata dalla propria famiglia e ripensò alla prima volta che l’aveva vista
camminare per la strada.
Si muoveva leggera, fluida, sembrava scivolare sul terreno.
Pensò che per una creatura così bella fosse la strada a muoversi
per lei.
Ogni giorno, alla stessa ora, Gabriella scorreva di fronte a lui,
comunissimo studente di economia.
Ogni giorno, alla stessa ora, Roberto si fiondava alla finestra
della sua aula di studio e la guardava passare.
Andò avanti per un mese e più, accontentandosi di guardarla e
basta.
Finalmente, spronato dagli amici, si decise a farsi avanti, preparandosi
comunque ad un più che giustificato rifiuto. La aspettò in strada, seduto su
una panchina, fingendo di leggere un libro. Appena la vide sentì il cuore
salirgli in gola e pensò più volte di lasciar perdere man mano che si
avvicinava, ma sua madre era solita ripetergli «La
vera sconfitta sta nel non provarci nemmeno… che vada bene o che vada male, non
conta poi molto!», così decise di fare un tentativo e non appena gli
fu vicina, si alzò di scatto, bloccandole il passaggio. Si scusò e farfugliò frasi senza senso ed
andò avanti a blaterare finché non si rese conto che lei gli stava sorridendo.
Ed aveva continuato a guardarlo sorridente per anni. La bella
Gaby aveva scelto uno qualunque, una
persona ordinaria… e lui… l’aveva appassita.
Non era Sergio a fargli rabbia, ma ciò che in lui vedeva, ciò che
lui rappresentava.
Spostò lo sguardo su Lorenzo, ancora sorridente, tranquillo.
“E lui perché mi fa rabbia?” pensò, serrando la mandibola.
Una mano sottile e leggera gli toccò il braccio, strappandolo alle
proprie elucubrazioni. Si voltò di scatto ed incrociò gli occhi scuri e di
nuovo brillanti della moglie.
«Non mangi?»
chiese premurosa.
Roberto si costrinse a sorriderle ed annuì.
«Ma certo amore mio… ora mangio…»
Sentendosi chiamare così, Gabriella arrossì. Era passato
effettivamente del tempo dall’ultima volta che lui si era rivolto così a lei,
ma Roberto non ci fece caso tanto gli era uscito naturale.
«Allora, Lorenzo…» fu Sergio a parlare «Ora che sei tornato, che
intenzioni hai?»
gli domandò.
Perso nei propri pensieri, Roberto si doveva essere perso un po’
di passaggi. Il ragazzo rispose:
«Beh… forse Davide mi può dare un posto nel suo ristorante…»
«Davide?»
intervenne il padre.
«Beh, sì… ne abbiamo parlato quando sono stato da lui…»
«Quando sei stato da lui?»
ripeté Roberto.
«Sì… sai… quando sono tornato… sai… sono stato ospite da lui…
sai…»
«No, non lo so, Lorenzo.
Non sapevo che te ne andavi, non sapevo
che tornavi e non so che sei tornato qui e prima di venire a casa te ne sei andato da tuo
cugino… non lo so»
«Papà… non è grave…»
provò ad intervenire Carlotta.
«No, Carlotta. Non è grave… niente è grave.
Non è grave che se ne sia andato all’improvviso. Non è grave che in 10 anni si sia fatto sentire 12 volte. Non è grave che sia morta sua nonna e lui non si sia degnato né di chiamare, né di mandare un telegramma, né niente… figuriamoci se è grave che abbia preferito starsene con Davide piuttosto che venire a salutare sua madre che stava morendo di malinconia…»
Non è grave che se ne sia andato all’improvviso. Non è grave che in 10 anni si sia fatto sentire 12 volte. Non è grave che sia morta sua nonna e lui non si sia degnato né di chiamare, né di mandare un telegramma, né niente… figuriamoci se è grave che abbia preferito starsene con Davide piuttosto che venire a salutare sua madre che stava morendo di malinconia…»
«Roberto…»
«No, Gaby!» la bloccò lui «Ero disposto a star zitto per amore
tuo. Ero disposto a farmi stare bene tutto pur di vederti felice, così… ma sono
stufo!
Lo abbiamo trattato come un principe, gli abbiamo sempre accordato
tutto… e questo è il risultato?» batté un pugno sul tavolo e si rivolse al
figlio «Ti abbiamo fatto mancare qualcosa? Siamo stati così orribili?»
Serena ed Alice si presero per mano accucciandosi contro la loro
mamma, Sergio cinse le spalle a Carlotta e Gabriella deglutì a vuoto.
Roberto fissava Lorenzo con rabbia ed il ragazzo sembrava essere
impassibile, quasi fosse estraneo a quella situazione.
«Siete i genitori migliori che si possano chiedere… il problema è
che io sono il figlio peggiore che possa capitare…» fece un mezzo sorriso e si alzò
dalla sedia «Mi è un po’ passato l’appetito… voi continuate pure…» abbassò lo
sguardo sulla madre «I tortini sono pure più buoni di quanto ricordassi…»
Così dicendo andò via.
3 SETTIMANE PRIMA...
«Mela! Stai ferma con la radio!»
urlò Davide, schiaffeggiando con delicatezza la mano di Melania.
«Hey! Volevo solo cambiare stazione radio! Lo sai che
radiomalinconia mi dà l’angoscia!»
«Non capisci niente di musica!»
«Ti sbagli, mio caro… capisco che la musica deve farti stare bene…
non farti venire voglia di essere schiacciato da un macigno!»
Davide scosse la testa.
«Sei assurda…»
commentò.
Si portò le mani alla bocca provò a riscaldarsele soffiandoci
sopra. Melania notò l’ansia sul viso dell’amico.
«Hey… tutto bene?»
si preoccupò.
«Non lo so… Lorenzo è sempre stato una mina vagante…»
«Pensi che ti creerà problemi?»
«Non so che pensare… so solo che c’è qualcosa che mi turba…»
Ma prima che potesse finire la frase, due grandi fanali bianchi
annunciarono l’arrivo dell’autobus sul quale viaggiava il cugino di Davide.
«Aspetta qui… vado ad aiutarlo con i bagagli…»
disse a Melania prima di scendere dall’auto.
Si avvicinò a passo spedito al pullman cercando di individuare
Lorenzo tra i passeggeri che scendevano dal mezzo. Gli parve di riconoscere i
riccioli scuri che spuntavano da sotto il cappellino di un ragazzo e gli si
avvicinò. Lo toccò sulla spalla e lo chiamò:
«Lor?»
Il giovane si voltò.
«Sorry…»
rispose un ragazzino brufoloso.
Davide sorrise e tornò a cercare con lo sguardo tra gli altri
passeggeri.
«Guarda che sono passati 10 anni… devi cercare tra gli adulti…»
La voce familiare di Lorenzo giunse alle sue spalle. Si voltò di
scatto e quasi gli mancò il fiato quando vide chi aveva di fronte. Sotto
molteplici lividi e graffi, si nascondeva il sorriso sornione di un ragazzo che
sembrava aver fatto il passo più lungo della gamba.
«Lo so, lo so… non sono cambiato di una virgola…»
provò a scherzare il ragazzo.
«Cosa… che… ma…»
farfugliò Davide, in stato di shock.
«Storia lunga, cugino… prima che te la racconti però… ti
spiacerebbe pagare l’autista che gentilmente mi ha portato qui anche se non
avevo nemmeno un soldo per il biglietto?»
Vera ©
A volte è davvero difficile ricostruire i rapporti familiari, c'è chi ci riesce dimenticando tutto il male e chi,
RispondiEliminaanche volendo, non ce la fà. Magari con il tempo... ^__* !!
Brava Vera, bacioni !!!
Marta,
Eliminaeh, la famiglia, i rapporti... è tutto sempre difficile, a maggior ragione quando uno scappa dall'altra parte del mondo... ma c'è tempo per mettere le cose a posto, no?
:D
Grazie mille, baci,
V.
Certo che è strano come Gabriella, in un attimo, abbia perdonato ed accolto Lorenzo a braccia aperte.
RispondiEliminaIo credo proprio che avrei l'atteggiamento, più ruvido, di Roberto. Non si può abbandonare tutto e tutti
e pretendere di tornare così, come se niente fosse successo. Hai colpito ancora... bella storia, Vera !!!
Bacioni ^__^ !!
Erica,
Eliminastrano non direi... le mamme hanno un proprio universo che a volte è difficile da comprendere ma che, se si guarda bene, non è così assurdo... Gabriella si sentiva in colpa per la 'fuga' del figlio, ritrovarselo a casa così, dal nulla, le ha cancellato i 10 anni passati a macerare nel dolore e nel senso di colpa.
Roberto, invece, ci mette un po' di più... lui è consapevole di non aver fatto nulla di male col figlio, sa che il suo allontanamento non era dovuto a qualche colpa di lui come padre o di Gabriella come madre, per questo non capisce, per questo è arrabbiato... ma comunque, avranno tempo per rimediare :D
Grazie, baci
V.
Quanto possono essere difficili queste situazioni, si risolvono solo parlandosi, magari anche a muso duro
RispondiEliminacome fa Roberto, affinchè tutti i possibili motivi di lite si esorcizzino una volta per tutte.
Mi piace proprio come delinei i personaggi e le loro, diverse, identità.
Bacioni da Carmela.
Carmela,
Eliminanon so se si risolverà la situazione, ma sicuramente se ne parlerà... e poi... vedremo! :D
Ti ringrazio moltissimo, a volte temo di dare ai personaggi lo stesso colore... ma se mi dici che li riesci a distinguere, mi fai felice!
Grazie davvero, baci
V.
Questa serie di racconti mi sta appassionando moltissimo, la storia di oggi poi è molto presente
RispondiEliminanella realtà, forse Roberto dovrebbe anche chiedersi se, nella fuga di Lorenzo, ci sia stata qualche
sua colpa o mancanza. Si scappa per allontanarsi da qualcosa che ci fa stare male...
Baci !!!
Giulia,
Eliminain realtà Roberto è consapevole di non avere colpe, quello che teme è di aver fallito come padre. Più avanti, scoprirai, che c'è un punto di riferimento importante per tutti, un modello diciamo... ed è quello che figli e nipoti hanno paura di deludere :D
Grazie mille, baci
V.
Più che un incontro, uno scontro !!! Del resto se c'erano problemi prima, non è che la fuga li abbia cancellati...
RispondiEliminaLeggo le tue storie e sento i vari personaggi come reali e vicini, bella cosa, non trovi ?? ^__*
Ciao !!!
Melasani,
Eliminala trovo una cosa stupenda! La parte più difficile per chi scrive è rendere reali i personaggi, i luoghi... le storie...
Grazie tantissime! Bacioni,
V.
Come siamo diverse noi donne, da un lato c'è Gabriella felice come una pasqua per il ritorno del figlio, che gli prepara i tortini
RispondiEliminapreferiti (aspetto la ricetta, mi stuzzicano), dall'altro c'è Roberto che non riesce ad annullare il passato rancore. Bella storia,
vediamo come va a finire !!! ^__^
Bacioni !!!
Mafalda,
Eliminaeheheh... gli uomini... magari, se a scappare e tornare fosse stata Carlotta, avremmo avuto la situazione inversa!
Grazie di cuore, baci
V.
Comprensibile l'atteggiamento di Roberto, meno quello di lorenzo, addirittura un pò irritante ( capisco il padre).
RispondiEliminaE' bello ritornare ma non si può far finta che dieci anni non siano passati, un chiarimento ci vuole.
Da come ci fai immedesimare, si capisce che le tue storie ci piacciono ??? ^__*
Buon weekend, ciao !!!
Sergio,
EliminaLorenzo è difficile da capire e, diciamo, che lo fa quasi apposta a dare sui nervi :D
Ma tranquillo, il chiarimento arriverà!!!
Sono davvero felice che piacciano! Non sai l'ansia ogni volta che mando un racconto a Debbie :D
Grazie, baci
V.
Ahi !!! Le riunioni di famiglia, a volte, prendono una brutta piega... quanto può essere vero !!! ^__^
RispondiEliminaUn abbraccio !!!
Michela,
Eliminase non si finisce col litigare, non è una vera riunione di famiglia :D
Bacioni,
V.
Più leggo le tue storie e più ne vorrei leggere !!! ^__^
RispondiEliminaMi fa piacere davvero questa collaborazione, tra il culinario ed il letterario...
Bacioni !!!
Fiorella,
Eliminasono davvero contenta ti piacciano! Spero ti piaceranno fino alla fine!
Baci,
V.
Buondì ragazzi e buon fine settimana da Debora e Vera ovviamente :-)
RispondiEliminaUn abbraccio alla prossima...
Vera@
La famiglia è sicuramente il motivo conduttore della tua storia, che continui sempre a collegare benissimo di capitolo in capitolo... Si è cominciato con Angelo e Serena, i capostipite e poi siamo arrivati ai figli; ai nipoti ed ai pronipoti...
Ogni personaggio è perfettamente ben delineato tanto da riuscire a renderlo vivo e visibile, bravissima come sempre :-)
La mamma si sa è sempre più propensa a perdonare i figli, mentre i papà sanno essere più ruvidi a volte ma in questo caso Roberto ha i suoi buoni motivi per non riuscire a perdonare Lorenzo.... così come Lorenzo ha motivi altrettanto validi per essere fuggito...
La sua fuga ha messo in "pericolo" la famiglia che con tanti sacrifici e dedizione Roberto si era costruito... sua moglie si è appassita ed ora è rinata.... ma sarebbe stata tutta colpa di Lorenzo?
Non credo.....
Roberto è una persona comune, lui si definisce così..... ma nonostante questo le due donne più importanti della sua vita lo amano e lo prendono ad esempio... vedi Carlotta che si è sposata con Sergio, un uomo altrettanto comune... e lui da padre e da marito non capisce come mai queste due splendide donne abbiano voluto uno come lui e come il genero...
AMORE.... che non si prova solo verso delle persone belle e brillanti ma anche verso persone che comunque ci danno quello di cui abbiamo bisogno e per ognuno di noi è diverso: solidità; affidabilità; dolcezza; simpatia....etc...
Con questa visione poco ottimistica di se stesso... si scontra invece il carattere del figlio che è un sognatore...
Fugge lontano per inseguire i suoi sogni, non vuole che la presunta mediocrità del padre si attacchi anche a lui, tarpandogli le ali ma adesso è tornato....
Ovviamente urge un confronto tra il padre ed il figlio.... ma la mia speranza (però non lasciarti influenzare... continua a scrivere la tua storia così come vuoi e come ti viene *-* ci mancherebbe) che Lorenzo sia tornato perché in cuor suo ha sempre ammirato il padre ed ha capito che non è una persona mediocre, ma al contrario un uomo da emulare per la veridicità di quello che ha costruito: una famiglia solida ed unita nonostante tutto... d'altronde l'esempio dei nonni, non poteva portare altri risultati.
Un abbraccione D.
Debbie cara,
Eliminaè vero che la famiglia è il leitmotiv principale, e come ti ho 'spoilerato' in privato c'è un filo conduttore, ben nascosto nella trama che dà un senso a tutto... ti ho detto che sto tornando indietro e nell'ultimo racconto si capirà meglio, ma prima di quello accadranno altre cose e tutto si incastrerà (spero) alla perfezione per definire il puzzle che ho progettato quando mi hai offerto questa occasione...
Lorenzo ha ancora qualcosa da raccontare, ha una verità che non si discosta da quello che hai immaginato tu... ma... è Lorenzo, fa tutto a modo suo!
Detto ciò, ti ringrazio infinitamente ed incrocio le dita per non deluderti in questa tornata finale!
Bacioni,
V.
Sarà una bella lotta tra Lorenzo e Roberto... aspettiamo di vedere come va a finire !!! ^__^
RispondiEliminaIntanto i tortini promettono bene...
Ciao !!!
Walter,
Eliminalotta, scontro... incontro... chi lo sa che combineranno questi due!
Baci
V.
I rapporti familiari sono sempre difficili da costruire, le diverse generazioni devono sempre trovare un punto
RispondiEliminadi incontro. Quando questo non succede, si innescano situazioni come quella del racconto, pronta ad esplodere
in ogni momento, se non ci si riesce a spiegare ed a capirsi.
Buon weekend !!! ^__^
Baci.
Valentina,
Eliminale dinamiche famigliari, in effetti, sono quelle che offrono più spunti per delle storie... sia che il tutto porti ad una soluzione sia che conduca ad un ulteriore distacco, è quello che c'è in mezzo la parte interessante!
Buon w-end anche a te, baci,
V.
Ancora una piacevole lettura, questa saga familiare mi ha conquistata !!! ^__^
RispondiEliminaUn abbraccio e buon fine settimana !!!
STELLAMAR.
Stellamar,
Eliminasono contenta ti sia piaciuta anche questa storia!
A presto, baci
V.
Quando si gioca con i sentimenti qualche danno lo si fà, non tutti riescono a perdonarti
RispondiEliminasubito, senza problemi. Ma alla fine l' amore trionferà... forse !!! ^__*
Baci e buon we !!!
Valeria,
Eliminanon credo fosse nelle intenzioni di Lorenzo giocare con i sentimenti, ma tant'è che il risultato è quello di aver spezzato più di un cuore... sarà impossibile riparare i danni? Vedremo!
Baci,
V.
Forse, Roberto non riesce a capire i sogni che il figlio ha provato a realizzare ma, nemmeno Lorenzo
RispondiEliminaha mai chiarito con il padre i suoi desideri. E' il momento giusto per parlarsi e provare, finalmente, a
capirsi, lo faranno ?? Aspettiamo il prossimo racconto... ^__* !!
Bacioni e buon fine settimana.
P.s. Ultimo giorno di lavoro, domani si torna, finalmente, a casa !!! *__*
Very,
Eliminaeh... parlarsi, chiarirsi... sembra facile e forse lo è... se ci si esprime nella stessa lingua! Ed allora, non è forse meglio smettere di parlare? Ci sono altri modi per comunicare, per far capire...
A presto e buon w-end a te!
Bacioni,
V.
I rapporti padre - figlio, molte volte diventano burrascosi, specie quando si scontrano due caratteri
RispondiEliminadiversi ma forti, vediamo come evolverà questa intrigante storia !!! ^__^
Mi è piaciuta la simpatica ingenuità di Davide che aspettava un Lorenzo ancora teenager, il tempo
passa e cambia, nel bene e nel male, le persone...
Bacioni !!! *__*
Agata,
Eliminama siamo sicuri che Lorenzo e Roberto siano poi così diversi?
Davide è abituato a vedere e ad aspettarsi il bene... scopriremo in che modo scuote il suo universo il cugino burrascoso!
Bacioni,
V.
Ancora una bella storia per finire la settimana, certo che, con i differenti caratteri di padre e figlio
RispondiEliminasolo la mediazione della madre potrà portare pace. Brava Vera, al prossimo capitolo !!! ^__*
Baci e buon we !!!
Caterina,
Eliminae chi lo sa... magari la mediazione che serve non è da ricercare all'interno di 'questa' famiglia :D
Vedremo però!
Bacioni e buon w-end a te!
V.
Non so più se aspetto il racconto per la ricetta o la ricetta per il racconto... certo è che fate
RispondiEliminauna gran bella accoppiata !!! ^__^ Complimenti !!!
Bacioni e buon weekend... pioggia permettendo !!!
Giorgia,
Eliminaahahah... sono davvero lieta che l'esperimento stia piacendo! Debbie lo sa quanta paura avessi di rovinarle "il campo" :D
Grazie mille! Bacioni,
V.
Questa idea di collaborazione è stata una bella trovata, piacevole la lettura ed intriganti le ricette
RispondiEliminaannunciate tra le righe. Anche i tortini di oggi sembrano invitanti... ^__* !!
Buon fine settimana !!
Martina,
Eliminadavvero lieta che l'esperimento abbai riscosso successo! Non sai l'ansia ogni volta che mando il racconto a Debbie!
Grazie di cuore, buon w-end, baci
V.
Sono sicuro che il rapporto ricomincerà, credo anche che ci sarà un aiutino da parte di Gabriella
RispondiEliminae Davide avrà la sua parte. Poi alla fine non ho capito niente... ^__* !!! Buon lavoro vera !!!
Buon weekend, bye bye !!!
Sanlucas,
Eliminaahahahahah, la cosa fondamentale dei rapporti è che ci siano, poi, un modo per farli andare in una direzione piuttosto che in un'altra lo si trova!
Grazie di cuore, baci
V.