-Si può sapere
che fine hai fatto? Non dirmi che mi hai dato buca! Giuro che ti tolgo
l’accesso alla cucina!
Seriamente, Mela…
non lasciarmi solo… daaai! Pensa che Lor porterà con sé una misteriosa ragazza!
Non ti puoi perdere l’evento!-
Davide inviò l’sms ed attese, calandosi le mani nelle tasche del
pesante cappotto.
Quasi tutti i suoi parenti erano arrivati e di Melania non c’era
traccia. La donna gli aveva promesso di fargli compagnia in quella serata per il compleanno di suo nonno, ma nelle
ultime settimane si era comportata in maniera strana. Il pensiero che forse
quell’invito l’avesse messa a disagio per le implicazioni correlate al contesto
“famiglia-evento importante” l’aveva sfiorato, ma non poteva essere.
Conosceva Melania da una vita e tra loro c’era sempre stata solo
amicizia e l’assenza di un filtro tra il cervello e la lingua di lei, rendeva
impossibile il pensiero che forse per lei non fosse più così.
Avevano passato molto tempo insieme ultimamente, ma non in maniera
diversa del solito.
“Ma sì, dai… se per lei fosse cambiato qualcosa se ne sarebbe
di sicuro uscita con –Senti, ci ho pensato… dovremmo metterci insieme, solo per
togliermi un dubbio!- o cose così” pensò ridendo.
Ma non era successo niente di tutto ciò.
Tirò fuori il cellulare dalla tasca e controllò se fosse arrivata
una risposta: niente.
«Davide…»
La voce familiare e delicata arrivò alle sue orecchie mandandogli
un brivido lungo la schiena.
Non poteva essere lei, non dopo tutto quel tempo.
Deglutì e molto lentamente si voltò in direzione della voce.
Ferma sotto un cono di luce, con nuvolette di fiato condensato a
danzargli intorno alla bocca c’era Elena.
Il cuore nel petto di Davide fece una capriola prima di fermarsi,
lo stomaco gli si aggrovigliò ed il tappo che aveva messo ai ricordi di loro
due insieme, saltò via, inondandogli la mente con immagini, suoni e profumi.
Era sempre bellissima, con i suoi lunghi capelli rossi e gli occhi
verdi. Le efelidi sul suo naso erano più marcate del solito, le succedeva
sempre quando faceva troppo freddo o troppo caldo.
Lui era solito baciarle la punta del naso in quelle occasioni, la
trovava adorabile.
Strabuzzò gli occhi e scosse la testa, rendendosi conto che era
passato troppo tempo senza risponderle.
«E-Elena» balbettò «Ciao! Ehm… da quanto tempo…»
Lei sorrise imbarazzata, le mani guantate chiuse in due pugni
stretti allo stomaco.
«Sì… è passato un po’…»
Lui la guardò ancora un po’, poi azzardò un passo per stringerle
la mano, darle una pacca sulla spalla “Magari le do un bacio sulla guancia”
si disse.
Elena si irrigidì ma non indietreggiò, impacciati allargarono le
braccia e si accolsero.
Il tempo parve fermarsi e tornare indietro, l’ultimo anno e mezzo
venne strappato via dalla pelle di Davide che la strinse ancora di più a sé e
ne inalò il profumo speziato.
Pochi istanti dopo finalmente trovò il coraggio di lasciarla
andare. Indietreggiò di un passo e con le mani ancora poggiate sulle spalle di
lei, ne agganciò lo sguardo.
«Come… come stai?»
«Bene… bene davvero… e tu?»
Lui scrollò le spalle.
«Ora bene…»
Lei arrossì lievemente e la gioia esplose nel cuore di Davide.
«Che ci fai qui? Cioè… che coincidenza!»
le disse sorridente.
«Nessuna coincidenza…» replicò lei «Sono… sono stata invitata…»
Una lama di ghiaccio attraversò lo stomaco dell’uomo. Un terribile
pensiero poi si piantò nella sua mente: la ragazza misteriosa di Lorenzo.
“No… non può essere lei, no! Io… io lo ammazzo” pensò. Si
costrinse a sorridere e si schiarì la gola.
«Invitata…» tolse le mani dalle sue spalle «Da… Da Lorenzo,
immagino…»
La fronte di lei si corrugò, un sorriso imbarazzato le tese le
labbra.
«Lorenzo… tuo cugino? No… direi proprio di no»
Davide si costrinse a non inginocchiarsi a terra per ringraziare
il cielo.
«Ma… allora…» sgranò gli occhi e fece un’espressione buffa «Non
sarà stata mia madre? Vero?»
Elena scoppiò a ridere ed il cuore di lui si fermò di nuovo. Quel
suono gli era mancato davvero tanto.
«Rilassati…» disse lei «Mi ha invitata Mela…»
«M-Mela… la mia Mela?»
Si pentì subito di essersi espresso in quel modo, ma Elena non
parve farci caso, anzi, replicò:
«La ‘nostra’ Mela… sì… lei…»
«Non… io non capisco…»
Gli occhi verdi di lei si incupirono all’improvviso ed abbassò lo
sguardo.
«Hey…» si preoccupò lui, sollevandole il mento con un dito «Che
succede?»
Elena fece un gran respiro e riversò addosso a Davide una marea di
parole e segreti senza sosta, con il timore che se si fosse fermata anche un
solo istante per respirare, non avrebbe più trovato il coraggio di continuare.
«Allora? Che si dice?»
chiese Lorenzo, accavallandosi sopra Melania.
Entrambi si erano nascosti in un angolo buio, a spiare le mosse di
Davide.
Il cellulare di lei suonò, estrasse l’apparecchio dalla tasca del
cappotto e lesse l’sms.
«Agh… è Davide… di nuovo! Si sta preoccupando…» guardò l’ora sul
display del telefono «Dove diavolo è finita Elena?»
Lorenzo si poggiò ancora di più sulle spalle della donna,
facendole perdere l’equilibrio e spingendola oltre il loro nascondiglio. In
fretta tornò dietro l’angolo e tirò un pugno sul petto del ragazzo.
«Sei impazzito? Vuoi mandare all’aria il mio geniale piano?!?»
lo rimproverò.
«Scusa! Volevo solo vedere che succede!»
si giustificò lui.
«Cosa vuoi che succeda? Tuo cugino sta per dare i numeri ed Elena
è in ritardo!»
«Arriverà» la confortò lui «Sembrava decisa a farlo…»
Melania sospirò.
«Sì… sembrava…»
«Hey…» la riprese lui, dandole una leggera gomitata «Dove hai
ficcato il tuo ottimismo?»
Lei gli lanciò uno sguardo truce.
«Probabilmente dove ficcherò il mio pugno se non la smetti di
colpirmi!»
Lorenzo scoppiò a ridere.
«Proprio una boccuccia delicata, eh!»
«Mi rapporto solo a chi ho di fronte…»
«Auch! Questa era proprio…»
«Sssst!» lo zittì «Eccola! È arrivata!»
Subito Lorenzo si caricò nuovamente sulle spalle di Melania, che
prontamente lo spinse indietro.
«Hey! Che ti ho detto prima?!?»
«Scusa! Ma voglio vedere anche io!»
«Ok! Ma fai con calma!»
Sospirò, si affacciò oltre l’angolo del palazzo e Lorenzo, con
calma, poggiò il proprio mento sulla sua spalla, accucciandosi dietro la donna.
«Cosa pensi si stiano dicendo?»
le sussurrò sulla guancia.
Un brivido scese lungo la schiena di Melania che improvvisamente
divenne conscia del corpo di Lorenzo spalmato addosso. Si schiarì la gola e
scosse lievemente la testa.
«Non so…» rispose «Ma spero sia qualcosa tipo “Ciao Davide – Ciao
Elena – Ti amo – Ti amo – sposiamoci!”»
Lorenzo rise ed il suono penetrò dentro Melania, rimbalzandole
dalla testa allo stomaco.
«Sicuramente sarà quello l’epilogo… ma credo che prima si diranno
un po’ di altre cose…»
bisbigliò lui.
«Beh… sì… parafrasavo… oh!»
esclamò sollevandosi di scatto, dando un’involontaria testata al
naso di Lorenzo.
«Guarda! Guarda!» continuò noncurante dei lamenti del giovane «Sì
baciano! Si baciano!»
cinguettò voltandosi e saltellando.
Lorenzo si era schiacciato le mani sul naso e con gli occhi
stretti soffocava una valanga di parolacce.
«Hey… stai bene?»
gli chiese.
Lui aprì un occhio lucido e
le lanciò uno sguardo torvo.
«Bi hai dato uba testata»
rispose in tono nasale.
«Scusa, non l’ho fatto apposta!»
Allungò una mano su quelle di lui e le spinse via.
«Fammi vedere…»
Si avvicinò e sollevò il mento del ragazzo osservando da vicino l’entità del danno.
Lorenzo restò immobile, inalando il profumo fruttato di Melania.
Le dita di lei scorsero delicate intorno al punto dolorante e lui dimenticò per
quale ragione stesse imprecando fino a poco prima.
Gli occhi grandi e scuri di lei incontrarono i suoi, una nota di
divertimento li rese brillanti anche nel buio e Lorenzo si ritrovò a deglutire
a vuoto.
«Esagerato» disse lei «Non ti sei fatto niente!»
Lui restò immobile a fissarla per un po’, poi scosse la testa.
«Niente… no… niente…»
Lei lo guardò confusa.
«Oddio… forse ti ho colpito in testa, non sul naso…»
Lorenzo strabuzzò gli occhi e tossicchiò una risata. Allontanò le
mani di lei dal proprio volto ma le tenne strette nelle proprie.
«Con la testa dura che ti ritrovi è già tanto se non mi serve
un’operazione chirurgica!»
Melania sollevò un sopracciglio e fece scoccare la lingua contro
il palato.
«Ti avrei fatto comunque un favore!»
Lui spalancò la bocca.
«Ma è possibile che ne hai sempre una?!?»
«Ho fatto coppia fissa con il demonio per metà della mia vita, mi
sono dovuta preparare!»
replicò lei.
Entrambi scoppiarono a ridere.
«Andiamo?»
propose lui.
Lei si sporse oltre l’angolo del palazzo che li nascondeva. Davide
ed Elena non c’erano più.
«Sì, via libera!»
E muovendosi si rese conto che le sue mani erano ancora strette in
quelle di lui.
Il campanello suonò e Roberto scattò in piedi.
«Vado io» disse fermando suo padre «Sarà il ritardatario di
Lorenzo…»
Angelo si rimise a sedere mentre suo figlio si dirigeva verso la
porta.
L’anziano tornò a guardare tutte le persone che riempivano il suo
salotto: c’era Gabriella, la moglie del suo Robertino, bellissima come sempre
ed un po’ meno triste dell’ultima volta in cui l’aveva vista. C’era anche Carlotta
la figlia di Roberto e Gabriella, insieme a Sergio, suo marito, e le splendide
figlie Alice e Serena; su una sedia era seduta Valeria, la sua secondogenita,
ed il marito Aurelio; sul divano accanto a lui c’era Anna, la sua ultimogenita,
l’aria sempre stanca, ma quella sera irradiava felicità, forse per merito di
suo figlio Davide che li aveva sorpresi tutti presentandosi con Elena, la sua
ex, ormai non più ex, anzi, futura moglie.
Quella notizia aveva cambiato l’atmosfera nella casa e lui ne era
lieto. Spostare l’attenzione dal proprio compleanno era sicuramente il regalo
più bello che potesse ricevere. Senza la sua Serenella non aveva poi molto da
festeggiare.
«Guardate un po’ chi c’è!»
La voce di Roberto lo distolse dai suoi pensieri. Scosse la testa
e guardò il ragazzo in piedi accanto a suo figlio. Non lo vedeva da anni, ma il
viso era sempre lo stesso, solo più maturo.
Accanto a lui c’era Melania, la migliore amica di suo nipote
Davide. Si chiese subito se fosse una coincidenza che fossero arrivati insieme,
ma poi l’occhio gli cadde sulle mani dei due. Non erano unite, ma i loro
mignoli si sfioravano, quasi come se entrambi si stessero sforzando di tenersi
separati. Rise e si alzò lentamente mentre il nipote si avvicinava a salutarlo.
«Nonno…»
Anche la voce del ragazzo era cambiata. Più profonda, più sicura.
Aveva perso quel guizzo di freschezza di un tempo… ma non poteva essere colpa
degli anni.
«L’ultima volta che ti ho visto, portavi il pannolino… e l’ultima
volta che ti ho sentito chiamavi tua madre “nana”…»
lo rimproverò bonariamente.
Le guance di Lorenzo si tinsero di rosso.
«Lo so… scusa…»
Angelo scoppiò in una risata roca, gli diede un buffetto sul viso
e disse:
«Non scusarti… tutti i giovanotti hanno voglia di navigare, e se
non trovano la giusta ancora» su quella parola l’occhio gli cadde sulla donna
poco dietro il nipote «Tendono a perdersi nell’oceano… l’importante è tornare a
riva… no?»
Il ragazzo annuì e poi si fece da parte, per lasciare che anche Melania
porgesse i suoi saluti.
«Signor Angelo… buon compleanno!»
Il vecchio la abbracciò.
«Ah… ragazza mia… mi aspettavo di vederti arrivare con Davide…»
Melania arrossì imbarazzata. Si morse il labbro inferiore e
rivolse uno sguardo colpevole all’amico.
«Me lo aspettavo pure io» intervenne Davide «Ma evidentemente la
mia cara amica aveva altro per la testa»
Le rivolse poi un sorriso radioso stringendo a sé Elena.
«Scusa per l’imboscata…»
iniziò lei.
«Non ti azzardare» la bloccò «Non hai davvero niente di cui
scusarti… è l’imboscata più bella della mia vita!»
Così dicendo posò un bacio sulla fronte della fidanzata.
«Dovresti ringraziare anche lui» replicò Melania, indicando con la
testa Lorenzo «Mi ha aiutata ad organizzare tutto e a convincere lei…»
Gli occhi di Davide volarono sul cugino che lo stava guardando con
un sorriso da ebete.
Lasciò le spalle di Elena e si diresse ad abbracciarli entrambi.
«Grazie…»
disse trattenendo le lacrime.
«Andiamo a tavola!» esclamò Gabriella «Ci darete tutti i dettagli
di fronte alla lasagna, se no si fredda!»
«Non me lo faccio ripetere due volte»
ribatté Melania, scatenando una risata generale.
La serata trascorse in serenità.
Davide ed Elena spiegarono la loro storia e, nonostante la
difficile situazione, si dichiararono pronti a non farsi abbattere.
Lorenzo trovò il coraggio di parlare dei suoi dieci anni passati
ad inseguire un’illusione e si disse pronto ad affrontare la realtà dei fatti.
Roberto e Gabriella si tennero per mano orgogliosi
della propria famiglia.
E poi si passò al momento dei ricordi. Storie di famiglia,
aneddoti divertenti e momenti topici della vita di ognuno di loro.
«Ma ve li ricordate i pupazzi di neve di nonna Serena?»
esclamò con gioia Carlotta.
I cugini si guardano sorridenti.
«E chi se li scorda! Io ne andavo matto!»
rispose Lorenzo.
«Io è grazie a quelli se mi sono appassionato alla cucina!»
aggiunse Davide.
«Scusate…» intervenne Melania «Ma cosa sono i pupazzi di neve?
Cioè… io lo so cosa sono… ma non penso voi stiate parlando degli ammassi di
neve che si fanno da bambini…»
Angelo rise.
«No, ragazza mia… i pupazzi di neve erano la specialità della mia
Serenella… erano dolci…»
«Nonna li preparava con bigné medi e piccoli farciti, accoppiati a due a due, ricoperti di cioccolato bianco e decorati come pupazzi di neve appunto...» spiegò Davide «Tu li
avresti adorati!»
Melania con la bocca ancora spalancata annuì.
«Perché non me li hai mai fatti?»
lo rimproverò, dandogli un pizzicotto.
Lui ritirò velocemente il braccio.
«Ouch!» si lamentò ridendo «Hey… non l’ho fatto apposta! Ma il
genio nella replica di quei pupazzetti è sempre stato Lorenzo!»
si giustificò.
Melania sgranò gli occhi sorpresa e si voltò verso Lorenzo.
«Ma davvero???»
Lui annuì orgoglioso.
«Nonna mi diceva sempre che un giorno sarei diventato più bravo di
lei!»
«Questo non lo sapevo…»
commentò Roberto.
Lorenzo scrollò le spalle.
«L’unica volta che te li ho preparati non li hai voluti
assaggiare… eri arrabbiato per qualcosa che avevo combinato e non avevi capito
che quello era il mio modo per chiederti scusa…» appallottolò una mollica di
pane tenendo lo sguardo fisso sul piatto vuoto «Credo di non averci più provato
poi…»
«A fare i pupazzi?»
domandò il padre.
Lui scosse la testa in segno di diniego.
«A chiederti scusa…» rispose sollevando lo sguardo «Ho
semplicemente smesso… e mi dispiace…»
Roberto sorrise al figlio ma non riuscì a trovare parole da
rivolgergli, se avesse aperto bocca, avrebbe iniziato a piangere e non era da
lui.
«La mia Serenella li preparò per la prima volta proprio per te»
intervenne Angelo, guardando Roberto «Ti ricordi?»
L’uomo annuì.
«Tu adoravi la neve e giocare con la neve… ma quell’anno non ne
cadde nemmeno un fiocco… nemmeno uno!» proseguì «Ogni mattina ti alzavi
correndo alla finestra per controllare se avesse nevicato ed ogni sera ti
coricavi pregando che nevicasse… ma niente… giorno dopo giorno perdevi il
sorriso e le speranze, e tua madre non lo poteva permettere… ed allora un giorno
è tornata a casa e mi ha detto “Angelino! Se la neve non si decide a scendere,
la preparerò io per Robertino”… mi ricordo che mi misi a ridere… però poi lei
si è messa in cucina e dopo ore ai fornelli, se ne uscì con un vassoio pieno di
piccoli pupazzi di neve…» Angelo si lasciò andare contro lo schienale della
sedia e socchiuse gli occhi «Quante feste hai fatto quel giorno! Dicevi
“mammina! Io non la voglio più la neve vera, mi basta la tua!”» rise e tornò a
guardare tutte le persone sedute alla tavola «La mia Serenella è sempre stata
così… si sarebbe fatta in quattro per rendere felici tutte le persone a cui
voleva bene… ed i suoi figli… ah! Quanto bene vi voleva. Diceva sempre che
pregava perché le cose brutte destinate a voi accadessero a lei, perché non
poteva sopportare di sapervi tristi…» si poggiò con i gomiti sul tavolo «In
fondo è questo che fanno i genitori, no? Pregano perché i figli possano essere
sempre felici… ma lo sanno che non si può… ed allora ecco che facciamo: vi
insegniamo ad affrontare le difficoltà… o almeno ci proviamo… e vi diciamo
“vivete la vostra vita, inseguite i vostri sogni e non abbiate paura di trovare
qualcuno disposto a condividere l’esperienza insieme a voi”… e a volte ci date
retta ed altre no…» i suoi occhi si posarono su Davide ed Elena «Ma il compito
di un genitore, non è farsi ascoltare e dare retta… il compito di un genitore è
esserci, sempre! I figli potranno pure non ascoltare» guardò Lorenzo «Ma finché
parliamo, finché gli diciamo cosa è giusto e cosa no» gli occhi su Roberto
«Allora avremo fatto il nostro compito… avremo compiuto il nostro dovere…» ora
guardava tutti «Ed io vi vedo seduti qui, insieme nonostante tutto… e mi
permetto di sentirmi soddisfatto del mio operato…»
Calde lacrime bagnavano i visi di tutti, perfino le bambine, anche
se non del tutto coscienti del significato di quel discorso, ne percepirono il
calore.
La serata si concluse e pian piano la casa si svuotò.
Lorenzo accompagnò Melania alla macchina, la salutò e prima che
lei aprisse lo sportello, disse:
«Ahem… Mela…»
La donna si voltò verso di lui con le sopracciglia alzate.
«Sì?»
«Mi stavo chiedendo» spinse le labbra in fuori «Ecco… mi chiedevo
se ti andrebbe di assaggiare i miei pupazzi di neve»
Le labbra di Melania si distesero in un sorriso gioioso.
«Che domanda! Certo che sì!»
esclamò entusiasta.
«O-ok… venerdì sera?»
«Sì! Da te?»
«Sì… ehm… prima ti va di fare qualcosa?»
Lei corrugò la fronte.
«Tipo?»
«Aperitivo, cinema, cena…»
rispose.
«Quale delle tre?»
«Tutte e tre…»
disse incerto.
«Oh… è… è un appuntamento?»
Lui fece spallucce.
«Sì…? »
La bocca di lei si spalancò.
«Ahm… ti spiace se faccio una cosa prima di rispondere? Sai, non
vorrei davvero rovinare le cose…»
Lui annuì.
«Prego… fai pure…»
Melania si avvicinò a Lorenzo, e senza lasciargli il tempo di
realizzare le sue intenzioni, si sollevò sulle punte dei piedi e lo baciò. Le
loro labbra si incastrarono alla perfezione ed un formicolio si irradiò dalla
bocca della donna al resto del corpo. Le ginocchia le divennero molli e se non
fosse stato per la stretta di Lorenzo sui suoi fianchi, sarebbe caduta a terra.
Molto lentamente si staccò da lui ed arretrò di qualche passo, con
gli occhi ancora chiusi ed il sapore di quel bacio intriso sulle labbra.
«Wow…»
commentò lui.
«Sì…» rispose lei «Accetto l’invito…»
«Mi auguro tu non risponda così a tutte le domande che ti fanno…»
scherzò lui.
Lei arrossì lievemente.
«Ahm… no… in genere aspetto il quarto appuntamento…»
Lorenzo la guardò confuso, ma prima di capire lei era già salita
in macchina.
UN MESE DOPO:
«Angelo… Angelino… svegliati!»
L’anziano aprì lentamente gli occhi.
Si mise a sedere e si rese conto di essere steso su un manto di
neve e macerie. Si guardò intorno confuso.
«Angelo… stai bene?»
Si girò alla propria sinistra e sorrise al volto della donna che
lo stava chiamando.
«Ora sì… ora sto bene, Serenella mia…»
Salve a tutti,
RispondiEliminaquesto è l'ultimo capitolo della bella storia che ci ha regalato Vera ma stavolta non sarà seguito dalla ricetta perché è troppo natalizia... la vedrete quindi a tempo debito.. prossimo dicembre se tutto va bene; scusateci ma per motivi extra blog siamo andati un po' troppo lunghi... ci rifaremo però :-)
Eh sì, Vera tornerà non appena potrà... non ci abbandona mica e di questo non posso che esserne felice!
Prima di continuare voglio ringraziare tutti: Vera per la sua bravura e per la sua disponibilità; voi che l'avete accolta come una di "famiglia" e tutti coloro che hanno letto in silenzio senza aver mai lasciato traccia del loro passaggio, ma va bene così....
La libertà è sempre un valore su cui credo e punto molto.
Come vi avevo già detto conoscevo Vera e la sua abilità a costruire ed inventare storie anche solo con 3 parole.... da lì mi è venuto il pallino di farle questa proposta, ovviamente è un riferimento che capirà solo lei... ma per non avere segreti con voi... Vera si diletta a scrivere storie e lo fa davvero con un'umiltà ed una competenza pari a quelle dei "veri" scrittori... perché sa coinvolgere; sa emozionare; sa dare corpo e voce ai protagonisti facendoli vivere e vedere come se fossero reali...
Le ho fatto la proposta... lei ha accettato e quindi eccola qui...
Ma panico!!!!
Da parte sua perché l'ansia da prestazione non l'ha mai o quasi abbandonata :-) da parte mia idem... già so di non essere una cuoca stellata ma riuscire a fare qualcosa che prima potesse piacere a voi e poi a lei, tanto da ispirarla a scrivere una storia... non è stata una cosa semplice ma una bellissima esperienza, questo sì!!!
Sinceramente pensavo a delle mini storie.... ricetta, storia e finiva lì di volta in volta....anche perché pensavo e credevo potesse essere più semplice invece Vera:
"Ho pensato di scrivere una storia con dei personaggi principali ma tutti collegati tra loro"........ le ho subito dato carta bianca e la fiducia è stata ben ripagata anche oltre le aspettative, perché molto spesso è stata la storia a dare valore alla ricetta e non il contrario... ma insieme le cose si sono combinate benissimo, come se l'avessimo già fatto prima, quando invece si è trattato della prima volta :-)
Il perché ho voluto fare quest'esperimento è stato primo, come già vi dissi farvi conoscere Vera... secondo mettere alla prova più me che lei, sulla sua bravura mai avuto dubbi ma su di me... che ho sempre fatto tutto da sola, è stato un modo comunque insolito per confrontarmi con qualcuno, qualcuno che in questo caso vedesse la ricetta non come qualcosa da provare se piace ma come qualcosa su cui scrivere, su cui inventare, su cui appunto scrivere una storia.
Oddio forse in quest'ultimo passaggio non sono stata molto chiara ma quello che conta è il risultato ottenuto.. una bellissima, strana ed insolita esperienza che ha arricchito me, voi per aver conosciuto questa piccola ma grande scrittrice in erba ed infine il blog...
Non certo nei numeri.. quelli no ma grazie a Vera, ho potuto dare qualcosa in più, qualcosa di diverso a Chez Denci.
Ora vi lascio ma prima mi piacerebbe sapere come voi avete vissuto l'esperienza... che vi sia piaciuta l'avete detto e dimostrato ogni volta... ma mi piacerebbe sapere se siete rimasti contenti, se pensate che l'esperimento sia riuscito o se si può migliorare magari la prossima volta.
Un abbraccio generale e di nuovo grazie a Vera ed a "voi".
Debora
Ma dove l'hai preso?
RispondiEliminaL'hai scritto tu?
Mi è piaciuto tantissimo.
No Gloria, non ho meriti :-)
EliminaE' tutta farina del sacco di una ragazza (Vera è il suo nome) che ha scritto questa serie di storie per il mio blog, ma lietissima che ti sia piaciuto, grazie mille
Che bella !!! *__* Non poteva finire meglio questa storia, tutti hanno trovato la loro strada ed anche
RispondiEliminaAngelo ha ritrovato la sua Serena, l'unica nota un pò triste ma è la vita. Mi dispiace sia finita ma sono
sicura che ci regalerete ancora altre storie. Cosa dire, una felice idea, sviluppata con la solita fantasia
da Debora ( che già conosciamo) e da Vera, che abbiamo scoperto ed apprezzato, adesso !!! ^__*
Allora a presto per una nuova collaborazione.
Bacioni !!! ^__^
Tutto è iniziato con Angelo e Serena e con loro è finito, complimentissimi Vera !!! ^__^
RispondiEliminaHai saputo sviluppare una bellissima storia, molto reale ed attuale, innestando in ogni capitolo
una delle belle ricette di Debora, davvero siete state una coppia ben affiatata !!!
Leggo, nel post di Debora, delle paure e delle difficoltà che avete avuto ed incontrato, bè, non
me ne sono accorta per niente !!! Mi dispiace solo che sia finita ma, da come ci fate capire, ci
saranno altre storie... ben vengano !!! *__*
Bacioni e buon we !!!
Melania :-)
Eliminami sono espressa male, sorry.
Non ci sono state difficoltà vere e proprie, ma...
Io spedivo la foto con una breve descrizione della ricetta a Vera e speravo che andasse bene, temevo che la ricetta fosse poco "ispirativa" se mi passi il termine...
Vera di contro ogni qual volta mi spediva la storia da pubblicare temeva che non potesse piacermi... il che era assurdo ed impensabile..... visti i risultati no?! :-)
Ansia da prestazione quindi, nulla di che ma questo fa parte dell'esperienza nuova che ci accingevamo a compiere.
P.S.Ne approfitto per chiedere "scusa" a Vera.... i titoli solo quelli, sono colpa mia...spero d'essere stata brava tanto quanto lei a racchiudere in poche parole l'essenza delle sue storie :-)
e dato che prima me ne sono dimenticata:
Buon w.e. ragazzi, alla prossima.
D
Lo confesso, la lacrimuccia sulle ultime righe è uscita... un modo molto tenero e commovente
RispondiEliminaper chiudere questa storia, dove l'Amore e l'amicizia vera sono stati i protagonisti. *__*
Del resto già l'idea di proporre una ricetta in ogni storia, era carinissima ed è stata sviluppata
in maniera egregia da Debora e Vera. Mi farà senz'altro piacere se questa avventura avrà un seguito,
anche saltuario... quindi, aspetto !!! ^__*
Bravissime, un bacione e buon we !!!
Dolcissimo il modo che hai trovato, per far capire che Angelo, dopo aver trovato la pace familiare in terra,
RispondiEliminaè volato lassù dal suo Amore, commovente. Brave davvero Debora & Vera, ci avete regalato dei bei momenti
di lettura e buona cucina, un accoppiata che promette bene e che spero facciate continuare. Anche una storia
estemporanea, ogni tanto, sarà graditissima !!! *__*
Un abbraccione e buon finesettimana !!! ^__^
L'importanza della famiglia, certo, ma dell'importanza di una amica come Melania, ne vogliamo parlare ?!?!
RispondiEliminaBellissime le storie e come si sono sviluppate, seguendo anche un filo culinario, del resto già l'idea era buona
ma poi l'avete realizzata anche meglio... BRAVE !!! ^__^
Spero che, come dice Debora, possa esserci un seguito, mi farà solo piacere !!!
Un caro abbraccio da Carmela.
grazie per questo post.. ha dato una scossa all mia giornata
RispondiEliminaun abbraccio
Ops che responsabilità Luisa, liete d'esserci riuscite comunque.
EliminaGrazie a te anche a nome dell'autrice della storia.
Un abbraccio
Mi è piaciuta la cena finale dove, finalmente, tutto ha preso la giusta piega, anche per Melania che se lo meritava !!! ^__*
RispondiEliminaCommoventi le ultime righe, l'Amore può durare in eterno. Brave davvero per la bella idea e come l'avete portata avanti,
l'unico piccolo, ma veniale, appunto è sulla frequenza che poteva essere più breve. Ma certamente le disponibilità di tempo
sono scarse, vi capisco. Certamente se ci saranno altre storie in futuro sarò la prima a leggerle e... a cucinarle !!! :-p
Un abbraccione da STELLAMAR e buon weekend !!!
Mi è molto piaciuto il finale, tutto si è sistemato al meglio ed anche la parte dove si capisce che Angelo è volato dalla sua Serenella, è dolce e commovente. Siete state davvero brave nei vostri rispettivi ruoli, spero perciò che questa bella avventura possa avere un seguito... io aspetto !!! ; )
RispondiEliminaVi abbraccio e buon we !!!
Quanto sei stata brava Vera a far capire la morte di Angelo, senza dirlo, davvero c'è da farsi venire i lucciconi !!! Comunque, la vostra è stata una brillante sinergia che spero ripeterete nel tempo, vi aspetto !!! ; )))
RispondiEliminaBacioni e buon finesettimana !!
Che tristezza sia finita questa bella storia, certo la commozione per Angelo è stata tanta ma almeno è riuscito a rivedere la sua famiglia tutta unita, e non è poco !! Mi dispiace solo che la ricetta non ci sia, mi stuzzicava parecchio.... :-P !!!
RispondiEliminaDi sicuro sarò lieta se, anche saltuariamente,
queste storie avranno un seguito, siete state bravissime !!!
Bacioni e buon we !!!
Ho seguito con piacere le vostre storie e l' idea di legare una ricetta ad ogni capitolo è stata intrigante. Questo capitolo finale mi ha commosso e rallegrata, comunque vi faccio i miei complimenti e sono sicura che troverete il modo di continuare questa bella esperienza.
RispondiEliminaBacioni e buona serata : ) !!!
P.s. Capisco i motivi della non pubblicazione della ricetta ma sembrs sfiziosa... aspetterò il prossimo Natale !!! *--*
Quando ho capito che era il capitolo finale della storia, ho deciso di godermelo a casa, con calma e così ho fatto. Bello, soprattutto la parte dedicata all ' addio di Angelo, mi ha ricordato una storia che mi ha raccontato mia madre su mio nonno. Mi disse che, in punto di morte, il nonno le chiese di non piangere, perché lui era contento di andare a rivedere la sua amata moglie, mia nonna. L' Amore, quando c'è, non passa mai...
RispondiEliminaE' stata una bella emozione seguirvi e spero che si possa continuare, magari con racconti brevi completi. Complimentissimi !!!! : )
Buona serata e buon weekend !!!
Sapevo che sarebbe finita prima o poi ma già mi manca !!!:( Questa bella storia con contorno culinario era piacevole da leggere, un' idea azzeccatissima, siete state davvero brave a svilupparla. Mi auguro che ci possano essere altri capitoli da, avidamente, leggere !!! Bacioni e buon fine settimana !!! : )))
RispondiEliminaPeccato sia finita questa bella serie di racconti, iniziavo a prenderci gusto !! : )
RispondiEliminaQuest'ultimo capitolo è stato azzeccatissimo con tutte le cose al loro posto, anche l' incontro lassù di Angelo con la sua Serena è descritto con Amore... BRAVISSIME !!!
Se continuerete non potrà farmi sltro che piacere !!!
Buon we bacioni !!! ^__^
Bene, brave... bis !!!^__* A quando una nuova serie di racconti ?
RispondiEliminaL' unico rammarico è per la ricetta mancante... prometteva bene :-P !!
Un bacione e buon finesettimana !!!
Davvero tenero il risveglio di Angelo, come se il tempo non fosse passato a far danni e tutto
RispondiEliminasi fosse fermato all ' incontro con la sua Serena. Davvero un modo nuovo e particolare di proporre anche ricette sfiziose, spero che ci sia un seguito, ne vale la pena !!! ^__^
Complimenti Debora e Vera, peccato solo che tanto impegno non porti qualcosa in più, lo meritereste...^__*.
Buon sabato, bacioni !!!
Ho letto con il magone fino all ' ultimo rigo... BRAVISSIME !!! ^__^
RispondiEliminaMi dispiace sia finita questa serie, resta la consapevolezza che si, la serenità
in famiglia è fondamentale, aiuta a superare tutte le difficoltà che comunque
la vita ci presenta. Non cambierei nulla della bella idea, solo proverei ad accorciare
gli intervalli di pubblicazione... sono curiosa !!!^__*
Passate un bel weekend e... a presto !!!
Baci !!!
Ed eccomi qui,
RispondiEliminaun po' in ritardo come al solito e con i minuti contati... ma ci tenevo a fare le cose per bene e quindi inizio con il ringraziare Debora.
Quando, con timidezza, mi scriveva di un'idea che aveva e che voleva propormi, non immaginavo certo all'onore di offrirmi spazio in 'casa' sua. Ovviamente immaginavo c'entrasse la mia passione (la scrittura, appunto), ma, non so, credevo le servisse un consiglio su una sua storia, o che necessitasse di un incoraggiamento per pubblicare anche lei... mai mi sarei aspettata un favore come questo... sì, perché per me è stato un favore in piena regola! Chiedermi di fare qualcosa che oramai sento naturale quanto respirare, chiedermi di costruire qualcosa ed offrirmi anche una vetrina in cui esporlo!
Sì, c'era l'ansia da prestazione, mia e sua, e c'era anche quel terrore che mi accompagna sempre quando permetto agli altri di leggermi: cosa penseranno di me?
"Storia scontata", "Roba da femminucce", "Già letta, già vista, già sentita"...
Non che abbia la pretesa di essere un genio unico ed originale, ci mancherebbe altro, ma essendo io una lettrice accanita, so che quel tipo di commento porta ad una conseguenza inevitabile: la non lettura. E non essendo questa casa mia, la responsabilità era ancora più importante!
Ma poi le cose sono andate meglio del previsto, ognuno di voi, con le proprie osservazioni, i propri commenti, il proprio entusiasmo, mi ha galvanizzata, rassicurata, commossa e resa felice!
Non basta un grazie e non ne basterebbero infiniti per farvi capire il piacere che ho provato ad 'incontrarvi' e scrivere per voi.
Non basterà una vita intera a far capire a Debbie l'onore che mi ha fatto e non ci saranno scritti a sufficienza per farvi capire quanto mi abbiate regalato, anche solo con un semplice "brava" od un "mi piace"...
Purtroppo, però, ho solo questo: tanti "Grazie" da elargire ad infinitum!
Quando la vita mi concederà un po' più di tregua e lo studio non mi assillerà ed i miei altri progetti saranno chiusi ed archiviati, mi piacerebbe davvero tornare da voi, con voi, per voi!
Con altre storie, con altre ricette... o semplicemente con un saluto!
Mi dichiaro contenta ed orgogliosa di aver intrecciato la mia esperienza con la vostra!
Quindi, ancora grazie, di cuore, col cuore!
A presto...
vostra V.
E Debbie... ora che t'ho trovata, non ti mollo più ;)
Che peccato sia finita !! Questa serie di racconti mi piaceva. Comunque il capitolo finale è stato all' altezza, la parte in cui Angelo ringrazia tutti è bellissima, come se avesse intuito la
RispondiEliminaimminente fine. Debora e Vera, siete state una gran coppia e certamente di questa bella idea
mi rimane... la voglia di continuare a leggervi !!!!^__^
Buon lunedì, bye bye !!!
Certamente è la prima volta che, in un blog di cucina, trovo un idea così simpatica e particolare, non a caso ti seguo... ^__*.
RispondiEliminaMi è piaciuto il finale, commovente e coinvolgente, tutto è andato a posto ed anche i personaggi "difficili" hanno trovato la loro
giusta strada. Futuri racconti ( spero ci siano...), potrebbero essere anche storie finite ma sempre con la ricetta come riferimento.
Aspettiamo ed intanto... COMPLIMENTI !!! *__*
Bacioni e buon inizio settimana !!
Ho divorato anche quest'ultimo capitolo e... ci sarà un seguito ?!?!? ^__^
RispondiEliminaComplimenti a Debora per l'idea ed a Vera per la collaborazione, è divertente intuire la ricetta
inserita nel contesto della storia e poi, quasi sempre, il buon cibo è consolatorio o unisce le persone
cosa c'è di meglio ?? ^__*
Buona settimana, ciao !!!